Il profumo della pelle, il rosso acceso (da sempre il mio colore preferito) e la morbidezza della fodera sono un ricordo sensoriale indelebile nella mia memoria.
In quel preciso istante ho preso consapevolezza del carattere speciale del guanto artigianale in pelle. Tuttavia, prima di farne la mia quotidianità, mi sono dedicato per circa dieci anni alle firme dell’abbigliamento e alla nuova distribuzione degli anni ‘90: gli Stock House erano la nuova opportunità e mi attraeva la dinamicità delle trattative con i fornitori e dei rapporti con i clienti.
Ho fatto tesoro di un’esperienza che mi ha insegnato a conoscere e apprezzare le griffe, non come oggetto del desiderio di milioni di consumatori, ma come storia delle maison e dei loro fondatori che, con la semplice passione per un prodotto e uno sguardo innovatore, avevano saputo creare una realtà nota e apprezzata in tutto il mondo.
Una volta acquisite le competenze necessarie, ero pronto a dar forma al mio sogno: creare un marchio in grado di scrivere parte della storia dell’accessorio a me più familiare.
Avevo una visione; ora dovevo solo darle un nome.